Rof, Gurgen Baveyan in “viaggio” con Rossini da Pesaro a Barcellona e Ancona

PU24 , Italia

12 ago 2017


Pubblicato da Luciano Murgia

Gurgen Baveyan sogna di tornare al Rof e magari cantare Figaro (Foto Amati Bacciardi)

Gurgen Baveyan, che è nato in Armenia, a Erevan, ma vive a Francoforte sul Meno, in Germania, sarà uno dei protagonisti de Il viaggio a Reims in programma il 14 e 16 agosto (Teatro Rossini, ore 11).

Il basso-baritono, uno dei protagonisti del concerto finale dell’Accademia Rossiniana, sarà Don Alvaro nella recita di lunedì, mentre mercoledì a dare voce al ruolo sarà Francesco Auriemma.

“Vivo e studio in Germania da 4 anni. Ho fatto il Master e studiato all’Hochschule für Musik e alla Darstellende Kunst di Francoforte. Adesso canto”. Intanto ha cantato già, interpretando Almaviva nelle Nozze di Figaro. Non solo Rossini e Mozart, Baveyan ha cantato anche Puccini (La Boheme con la Nederlandse Reisopera.

Don Alvaro a Pesaro e subito dopo al Gran Teatre del Liceu di Barcellona.

“E’ un ruolo che mi piace tantissimo”.

Ci racconta l’Accademia Rossiniana?
“Una grandissima esperienza per me, anche in previsione del mio impegno a Barcellona… Ci sono tantissime belle voci nel nostro cast al Rof e io sono felice di farne parte. Ancora di più per avere partecipato all’Accademia Rossiniana”.

Dove Il viaggio a Reims firmato da Emilio Sagi, lo stesso del Rof, con la ripresa di Elisabetta Courir, è presentato così: “Una satira esilarante della vecchia aristocrazia con un gruppo di grandi solisti”. Quindi, Gurgen Baveyan è inserito già tra questi grandi solisti”. Una bella soddisfazione per il cantante armeno – che canterà nelle recite del 15 e 19 settembre – essere nel cast che comprende diversi cantanti già protagonisti al Rof. Madama Cortese sarà Ruth Iniesta, l’anno scorso Albina ne La donna del lago. Il viaggio va in scena tutti i giorni, dal 13 al 20 settembre, e nelle recite del 18-19-20 Madama Cortese avrà la Voce di Marigona Qerkezi, soprano kosovaro che interpreterà il ruolo ne Il viaggio a Reims di lunedì, lasciando spazio nella replica di mercoledì alla collega Noluvuyiso Mpofu. Il Conte di Libenskof sarà Lawrence Brownlee, Don Ramiro ne La Cenerentola del 2010 diretta da Yves Abel. Fra i suoi compagni d’avventura Paolo Bordogna, applauditissimo ieri sera ne La pietra del paragone, e Nicola Alaimo, in scena stasera in Torvaldo e Dorliska. A dirigere Il viaggio catalano sarà Giacomo Sagripanti, sul podio del Rossini Opera Festival nell’edizione del 2014 (Il barbiere di Siviglia), che tornerà a Pesaro l’anno prossimo per dirigere Ricciardo e Zoraide, con Juan Diego Florez e Pretty Yende, regia di Marshall Pyncoski che i giorni scorsi era in città a presentare il bozzetto.

Dunque, l’Accademia Rossiniana e Il viaggio a Reims possono essere un importante trampolino di lancio per Gurgen Baveyan che canta Verdi, Puccini e Rossini.
“E’ un po’ difficile da spiegare perché. Io non sono, né mi considero un cantante verdiano o pucciniano, ma ci sono ruoli che posso cantare. Canto Schaunard nella Bohème e Ping in Turandot, ma anche Marco in Gianni Schicchi. E canto anche Mozart, la cui musica mi piace moltissimo…”.

Ma è venuto a Pesaro a studiare Rossini.
“Molti dicono, fra questi anche esperti, che la mia voce sarebbe perfetta per Rossini, un compositore che io amo tanto. Le sue musiche sono molto interessanti e io sono contento di poterle cantare”.

Quando era giovane studente a Erevan, studiava Rossini?
“Non posso affermare di averlo studiato, ma ho preparato alcune Arie, a incominciare da quelle di Dandini (La Cenerentola), e altri piccoli brani come la canzone dei gatti. E ho cantato parti del Barbiere”.

Avvicinandosi la prima de Il viaggio a Reims, il debutto in quello che è una sorta di hit parade, quali sono le sue sensazioni?
“Prima di tutto vorrei ringraziare l’Accademia Rossiniana perché consente di fare una grandissima esperienza ai cantanti che ritengono d’avere una voce adatta a Rossini. Voi sapete che il compositore pesarese è famoso in tutto il mondo e in ogni dove ognuno vorrebbe cantarlo. Io credo che per chi ha queste voci dovrebbe essere fondamentale partecipare a questa Accademia. Qui puoi imparare come si interpreta la musica di Rossini. Non posso dire che sia possibile solo qui, non ho la certezza per assicurarlo, ma sono sicuro di essere nel giusto se affermo specialmente qui. Un grazie particolare al maestro Ernesto Palacio che mi ha aiutato a imparare tutto di Rossini, dalla tecnica allo stile. Tu puoi cantare altri compositori, siano italiani o russi, ma Rossini è un altro mondo”.

E’ così difficile da cantare?
“E’ vero, assolutamente. Non è facile avere la corretta coloratura, ma anche il legato, un aspetto particolarmente difficile che non tutti i cantanti riescono ad avere”.

Alasdair Kent, tenore australiano, ha espresso meraviglia per la lezione di Juan Diego Florez nella sua masterclass con gli allievi dell’Accademia.
“Concordo. É stata una bellissima lezione. Florez è una stella ma si è messo a nostra disposizione spiegandoci bene quali sono gli aspetti in cui bisogna essere molto attenti in Rossini, ma anche nella tecnica vocale, non solo in Rossini”.

Come ha vissuto questo periodo a Pesaro, qual è il suo rapporto con la città?
“L’ho trovata bella. Ho speso il mio tempo studiando e imparando, grazie anche alla possibilità di vedere le prove delle tre opere in cartellone. Era la mia prima volta qui. Spero di tornarci presto, ne sarei felice”.

Quale ruolo le piacerebbe interpretare?
“Ovviamente Figaro. E’ il mio favorito, così come Il barbiere di Siviglia è la mia opera preferita. Intanto, le posso anticipare che tornerò presto nelle Marche perché ho avuto una parte ne Il barbiere che andrà in scena in ottobre nel Teatro delle Muse”. In programma il 13 (ore 20,30) e 15 (ore 16) ottobre in un allestimento a cura della Fondazione Teatro delle Muse, regia di Matteo Mazzoni.

Se un giovane cantante le chiedesse un motivo per fare domanda all’Accademia Rossiniana, cosa gli risponderebbe?
“Che è il posto più importante da frequentare per chi ama Rossini e vuole cantare le sue musiche”.

L’intervista a Gurgen Baveyan ci consente di aprire una finestra su un altro appuntamento. Riguarda i Concerti dal balcone di Casa Rossini, organizzati dal Comune di Pesaro e dal Rossini Opera Festival da un’idea di Marco Mencoboni, che vedono esibirsi alcuni tra i migliori allievi dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”.

Domenica 13 agosto, alle ore 21,30 saranno protagonisti della serata i soprani Beatriz de Sousa e Giorgia Paci, il mezzosoprano Mariniana Antonie (che sarà Rosina nel Barbiere di Ancona) e il tenore Emmanuel Faraldo, accompagnati al pianoforte da Elisa Cerri. Giorgia Paci canterà la Cavatina di Lisetta “Presto, dico, avanti, avanti” da La gazzetta; Beatriz de Sousa proporrà la Cavatina di Fiorilla “Non si dà follia maggiore” da Il Turco in Italia; Martiniana Antonie e Emmanuel Faraldo si esibiranno nel Duetto Cerentola-Ramiro “Un soave non so che” da La Cenerentola.

L’ultimo appuntamento con i Concerti dal balcone si terrà martedì 15 agosto, sempre alle 21.30.

Emil Lazarian

“I should like to see any power of the world destroy this race, this small tribe of unimportant people, whose wars have all been fought and lost, whose structures have crumbled, literature is unread, music is unheard, and prayers are no more answered. Go ahead, destroy Armenia . See if you can do it. Send them into the desert without bread or water. Burn their homes and churches. Then see if they will not laugh, sing and pray again. For when two of them meet anywhere in the world, see if they will not create a New Armenia.” - WS